Come far avanzare la mia carriera? Come diventare rilevante nel mio settore? Se queste domande ti sono familiari, se ogni giorno cerchi, impegnando energie e tempo, di ottenere visibilità nel mondo del lavoro, di essere riconoscibile, rilevante non solo per migliorare la tua vita lavorativa e non riesci ad ottenere risultati, esiste un processo antico, su cui l’uomo ha sempre lavorato, e innovativo nella sua applicazione: il personal branding. Cercherò ora di spiegarti perché fare personal branding.

Se stai pensando a una tecnica di auto-promozione rimarrai deluso. Perché è un processo continuo, strategico perché dà una prospettiva e si prefissa degli obiettivi. È utile a comunicare quanto valore puoi dare alla tua azienda o nella vita dei tuoi clienti.

“Personal Branding è il processo per innestare il tuo brand (te stesso) come un’idea persistente nella mente delle persone.”

Gaetano Pastore

Per capire quanto sia importante fare Personal Branding, curare l’Immagine Professionale, ti propongo un confronto tra due immagini. Nella prima vedi un portapenne con oggetti vari: matite, penne, pennarelli, messi alla rinfusa. La prima impressione è di disorientamento, vero?

Ora, immagina di dover scrivere qualcosa da presentare in pubblico, dovresti fare un buon lavoro, ovviamente. Guardando questo porta penne, sei sicuro di saper scegliere la penna o la matita giusta? Forse no, perché pur sapendo cosa ti serve, saresti per un istante disorientato.

Ora, memorizza questa sensazione e guardiamo insieme quest’altra immagine:
matita rossa tra matite blu
Quale sensazione hai? Sicuramente sei più rilassato. Non solo le matite sono in ordine ma quella matita, proprio di quel colore, è lei quella che stavi cercando! Non è solo l’unica matita colorata, è la matita che soddisfa pienamente la tua necessità, non sai ancora perché ma non hai dubbi nella tua scelta. La matita rossa è differente, spicca, comunica un messaggio chiaro pur non essendo poi così diversa, materialmente, dalle altre.
Ti spiego dove voglio arrivare: noi siamo come matite: siamo strumenti agli occhi dei nostri clienti. Il professionista, il neolaureato o lo studente che fa personal branding è la matita rossa, il porta penne è il mondo del lavoro e tu sei il datore di lavoro/cliente, ovvero chi fa la scelta, chi deve selezionare.
Tutte le matite si somigliano proprio come ognuno di noi somiglia ad altri professionisti del settore. Essere una delle tante matite in un mercato del lavoro attuale così difficile, aleatorio; in una evoluzione sempre più veloce dei media, fare o non fare personal branding non è indifferente perché può voler dire non emergere restare nell’ombra o semplicemente faticare ad essere riconosciuti.

Cosa succede se non fai Personal Branding

  • Sei un bravo professionista ma non è chiaro cos’hai di speciale
  • Non hai il controllo della tua reputazione, soprattutto on-line

  • Diventi auto-referenziale creando una percezione negativa

  • Sprechi tempo ed energie

E se fai Personal Branding?

Semplice, lavori continuamente per diventare la “matita rossa”, non solo ti distingui ma comunica quali sono i tuoi valori, quali problemi risolvi ai tuoi clienti. Impari a raccontare quello che sai fare senza essere un mercante di te stesso, ad ottimizzare le tue risorse di denaro e il tuo tempo. Questo ti porterà a suscitare interesse e ad attrarre opportunità!

  • Tutti sanno bene cosa fai

  • Controlli la tua presenza sul web e sul mercato

  • Fai in modo che altri parlino bene di te

  • Migliora la tua clientela

  • Lavori meglio, creando valore per te e per gli altri

“Fare personal branding riguarda più il farsi scegliere che il farsi comprare.”

Spero di averti dato qualche elemento in più su cui ragionare sull’importanza del processo del personal branding, oltre ad averti fatto sorridere, spero, con la storia delle matite e delle penne. Se hai dubbi, suggerimenti anche per far sviluppare la “metafora delle matite e delle penne”, sono a tua disposizione e mi farebbe piacere ricevere un tuo parere.